Capita troppo spesso, durante le immersioni ricreative, di assistere ad incresciose scene ove la guida si vede costretta ad apostrofare un comportamento dubbio del subacqueo di turno,
è giunto il momento di BASTA!
Basta all’essere vessati dalle angherie di questi prosopopeici mormoni degli abissi, basta alle insulse regole comportamentali; di seguito le linee guida per una perfetta esecuzione dei nuovi standard che hanno trovato applicazione nei corsi didattici delle scuole di subacquea di mezzo mondo, partendo dalla massima esecuzione del difetto, passando per il sistema di copia, arrivando alla deontologia sub.
Preparazione delle attrezzature
Partendo dal presupposto che un subacqueo diventa tale già dal momento in cui pensa di effettuare l’immersione, è bene ricordare che è assolutamente lesivo per il buon ménage familiare, stressarsi anzitempo con una lunga preparazione del materiale necessario, tanto ci sarà sicuramente qualcuno disposto a prestare parte della propria costosissima attrezzature e che, proprio perché costosa, sarà in ottime condizioni (almeno fino a prima di essere prestata). Il discorso bombola merita una menzione speciale visto che si aggiunge a quanto scritto in precedenza anche la possibilità di farla trasportare ad altri. Si raccomanda di controllare il buon funzionamento di ogni cosa solo quando serve (cioè in acqua) per non consumarla. Nel caso esplodesse a –40mt una bombola non revisionata dal ’32, la si potrà riportare comunque al rivenditore o eventualmente farla riportare dagli eredi.
Non esiste nulla che non possa essere aggiustato a martellate, quindi perché sprecare soldi in revisioni degli erogatori?
E’ bene emulare i professionisti montandole con la rubinetteria rivolta verso il basso e facendola scivolare dietro la schiena da sopra la testa (lo sa fare Batman, lo sa fare chiunque).
Il computer non serve e non è neanche elegante quanto uno Swatch, inoltre, come per il manometro, non è facile ricordarsi di guardarlo (visto uno visti tutti).
E’ invece utile una buona scorta di piombo, evita di restare a galla, permette di vedere meglio il fondo e all’occorrenza può essere adoperato per fabbricare proiettili; è opportuno lasciare una tasca del GAV libera, così da poterla riempire di conchiglie, crostacei e manufatti che capita trovare.
Per infilare la muta si può adoperare il caccia copertoni, ma sono consigliati anche olio, shampoo, grasso, dentifricio o sapone per i piatti, purché facciano tanta, tanta schiuma che durante l’immersione fa tanta allegria; eventualmente usare la stessa cura anche per lavare la maschera, se si usa dentifricio alla menta è assicurato l’effetto Ray Charles.
E’ chiaro quindi che non è proprio il caso di preoccuparsi troppo per l'efficienza della propria attrezzatura, ma è piuttosto necessario sull’aspetto a noi più caro: il colore.
E’ basilare infatti che tutto sia gradevole, armonico alla vista, che pinne e maschera siano pendant con la muta e che vi si intonino anche tutti quegli accessori che rendono il sub un vero professionista delle passerelle.
Sistema di coppia
Altro che coppia, se si è degli assi è meglio puntare al poker!
Questo è lo spirito che deve muovere il neo sub che si affaccia a questa disciplina per superuomini, intanto se deve succedere qualcosa capiterà sicuramente a “quel altro”.
La guida che si dirige in una zona che pare noiosa, non è da seguire, anzi vi sarà grata se devierete andando in un'altra direzione, così da rendere interessante la sua giornata e dandogli modo di mettersi alla prova in “ricerca e recupero”.
In acqua il clima goliardico non deve essere mai messo da parte, scherzate col vostro compagno, chiudetegli la bombola e divertitevi a vedere la sua espressione quando capirà che non avete affatto intenzione di donargli aria.
In acqua vige il “mors tua, vita mea”, quindi vale tutto perché si è tutti contro tutti.
Ingresso in acqua
Se è dalla barca, si aspetta fino all’ultimo per vestirsi e quando si è pronti ci si tuffa a bomba con evoluzioni e schiamazzi, oppure con salto alla Fosbury carpiato o col passo del gigante nano, trattenendo con una mano le attrezzature e l’altra davanti la bocca nel caso la dentiera volesse scappare: fa sempre figo farsi invidiare per l’atletismo dei movimenti, anche se a volte si atterra su altri sub.
Ci s'immerge con affanno, senza badare troppo agli altri componenti del gruppo, arriveranno dopo e se non arrivassero… beh ci sarebbe più posto in mare.
E’ molto bello, se c’è corrente, farsi cullare e trasportare, è un ottimo metodo per visitare paesi lontani, lontani, lontani…
Tecniche d’immersione
La subacquea è una gara, l’ultimo che arriva capitolerà a dimostrazione di quanto superiore sia la nostra tecnica che per altro è frutto di esperienza maturata con la visione di decine di documentari, o dell’appartenenza in gioventù ai corpi speciali, alla guardia civile, ai balilla o ai boy scout.
Tutto è lecito: pinneggiare sul naso degli altri, disturbare gli animali, rubare reperti, mettere in pericolo se stessi e gli altri, le nostre capacità da Superman faranno fronte ai problemi che ne deriveranno, perché noi siamo frutto dell’evoluzione delle tecniche di sopravvivenza e nulla ci può fermare.
Si esce dall’acqua in ordine sparso, urlando e sbraitando per rendere complici della nostra vittoria sui mari anche gli abitanti della costa.
Ritorno
E’ buona norma al rientro, vantarsi delle enormi dimensioni del nudibranco incontrato, della velocità della vongola che ci ha attaccato con un guizzo, dell'enorme profondità raggiunta in barba alle disposizioni vigenti ed alle abilità acquisite (tralasciando il fatto che chiunque è capace di scendere in profondità ma non sempre si torna su), lamentandosi del comportamento del compagno che chissà per quale motivo non voleva eccedere ai limiti del suo brevetto.
Si ricorda inoltre che gli altri, tutti gli altri, sono meno abili di noi, quindi è utile sottolinearne mancanze e difetti, eventualmente enfatizzando, con aneddoti veri o presunti, la propria abilità nel salvare le loro vite appesa ad un filo.
Fra i racconti di mare non deve mai mancare l’incontro col fratello maggiore de “lo squalo 2” (in ferie a Varigotti), il quale vistosi spodestato nella fama, è in cerca di notorietà sgranocchiando subacquei. L’ammirazione dei posteri sarà assicurata.
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