IL CRISTO CLONATO
Il Cristo degli abissi di S.Fruttuoso è meta suggestiva e gettonatissima dei subacquei in visita alla baia di Portofino (GE); alta 2,50mt per 260kg, forgiata col bronzo di medaglie e monili frutto di offerte e di donazioni di marinai ed atleti, adagiata il 29\08\54 su un piedistallo piramidale di 90 tonnellate fra la posidonia oceanica a -18mt, frutto dell'idea del pioniere della subacquea Duilio Marcante in memoria dell'amico Dario Gonzatti e di tutti gli uomini morti in mare in tempi di guerra e di pace, nel 2003 fu restaurata in Genova per riattaccarle la mano destra parzialmente divelta nel 2001 da un vandalo e definitivamente staccata un anno dopo da un'ancora, venne quindi esposta al pubblico fino al 17\07\04 giorno in cui con cerimonia solenne fu spostata dall'originale basamento, ormai in pessime condizioni, all'attuale a forma di chiocciola tronca in un'ansa sabbiosa a -17mt (n.b. la statua è ora imbullonata al piedistallo e la mano non è stata saldata ma agganciata meccanicamente per permettere eventuali future operazioni di recupero).
Fu grande la sorpresa quando, durante la lettura di un testo acquistato in un negozietto di libri usati, incappai in fotografie che ritraevano questo soggetto spesso immortalato durante le immersioni in Liguria ma su un fondale differente; la presenza di coralli e pesci tropicali non lasciavano dubbi: o si trattava di un clone o la statua era andata in ferie; cominciai così la ricerca di informazioni in merito e scoprii che più di uno sono i cloni del manufatto dell'artista Guido Galletti. Dallo stesso stampo, oltre il già citato Cristo a S.Fruttuoso, furono prodotte altre statue:
nel 1962, una fu donata alla Underwater Socety of America di Cicago da Egidio Cressi, ma trovò sistemazione solo dopo un'odissea di 4 anni (con trasferimenti ad Orlando e ST.Petersburg) nel primo parco marino al mondo: il Pennekamp park nelle Florida Keys, su un fondale sabbioso a -9mt. Questa statua è inabissata a pochi metri da un reef, distante 4 miglia da Key Largo, ora chiamato Dry Rocks che un tempo si chiamava Grecian Rocks (i due nomi vennero erroneamente scambiati durante la trascrizione di una antica mappa e da allora mantengono i nomi attribuitigli) ed è assurta quale scenografia ideale per le insolite cerimonie dal gusto americaneggiante note come "matrimoni subacquei".
Il 13 agosto del 1974, durante la commemorazione della posa in acqua, una copia fu collocata nella cappella della chiesa del paese per permettere ai fedeli di ammirarla asciutta.
L'originale in gesso è conservato nella sala B del Museo Nazionale delle Attività Subacquee di Marina di Ravenna, fortuitamente ritrovato e recuperato in un magazzino della fonderia Brustolin di Verona ad opera della HDSI e ristrutturato delle parti mancanti.
Ridotta in scala, un'altra copia domina la banchina principale del porto di St.George's nell'isola caraibica di Grenada, dono dell'armatore Costa agli isolani che il 22 ottobre del 1961 si erano prodigati per il salvataggio dei 671 occupanti del transatlantico Bianca Costa (allora ammiraglia della flotta Genovese) vittima di un furioso incendio che si sviluppò dal motore di sinistra e si propagò dalla sala macchine ai ponti molto velocemente. Il comandante F.Crevato si distinse per la freddezza ed efficacia nel coordinamento dell'evacuazione; le vittime furono solo il macchinista ed il fuochista di bordo, una foto storica ritrae il capitano impettito in plancia con l'incendio che divampa alle sue spalle, ligio al dovere, consapevole delle proprie responsabilità. Sfortunatamente il richiamo è a recenti vicende nelle quali non abbiamo assistito ad altrettanta grandiosità d'animo che hanno minato la figura della marineria italiana nel mondo.
Ancor più ridotta è la scala della copia che annualmente viene accompagnata sul fondo del lago Palü in Valmalenco (SO) dal 17 settembre del 1972 in una manifestazione a carattere religioso che ha per scopo principale la sensibilizzazione per contrastare l'indiscriminato svuotamento del bacino da parte dell'ENEL.
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